Credito e liquidità aziendale: tra crisi geopolitica e ripresa economica

La frenata del ciclo economico ha decisamente condizionato negli ultimi dodici mesi l’evoluzione dei flussi di cassa delle nostre aziende e quindi anche l’andamento delle richieste di credito, cresciute del +3% rispetto al 2024. Il 20% circa delle nostre imprese si è trovata a fronteggiare le difficoltà causate dalla crisi geopolitica partendo da situazioni di  liquidità poco robuste. Il 20% circa delle aziende disponeva di liquidità in grado di coprire il 40% circa dei debiti finanziari a breve scadenza. All’incremento delle domande di finanziamento hanno contribuito sia le condizioni di offerta favorevoli per effetto di un costo di finanziamento moderato  per il settore bancario e un minore rischio avvertito grazie alle garanzie statali. Le domande di nuovi finanziamenti sono state così  incentivate sia dal bisogno di far fronte a esigenze di liquidità sia da programmi di investimento e potenziamento del business. La sostenibilità del debito sarà poi facilitata dai tassi di interesse che rimangono estremamente bassi e dalla ripresa dell’attività economica. Tutti i settori produttivi hanno riportato  una crescita dei finanziamenti bancari  con la sola  eccezione di quelli legati al settore  immobiliare, presumibilmente  anche per effetto di operazioni di cessione di crediti deteriorati. I settori di attività che hanno incrementato  la loro esposizione verso il sistema bancario sono gli stessi colpiti in modo più drastico dalla crisi. In evidenza  il settore degli autoveicoli ed altri mezzi di trasporto, seguito dalle attività di servizi di alloggio e ristorazione, dalle industrie tessili, abbigliamento , dalle attività professionali e scientifiche .Le ditte individuali aumentano le proprie richieste del + 20% mentre le società di capitali segnano un incremento  del + 15% rispetto al 2019. Cresce anche l’importo medio richiesto sia per le piccole imprese (+6%) che per le società di capitali (+26%). Per quanto riguarda ditte individuali il peso delle richieste di finanziamento con importo inferiore ai 20.000 Euro è riferibile a  quasi la metà del totale , a conferma di come le piccole imprese tendano a rivolgersi alle banche  per importi di piccolo taglio, spesso per far fronte ad esigenze di liquidità . Se le concessioni di credito sono aumentate il flusso dei depositi cresce maggiormente a conferma di un atteggiamento prudente da parte di famiglie e imprese . Le masse di raccolta hanno superato il totale degli impieghi a favore delle nostre Aziende. Valori comunque  previsti in decisa diminuzione  a partire già da inizio anno  quando i flussi dei finanziamenti  sono stimati pari  a quelli  dei depositi. In ogni caso, per le aziende  appartenenti ai settori più fortemente colpiti dalla crisi , la sostenibilità del debito potrebbe rappresentare  un fattore di complessità. Per questa ragione, è importante  sostenere i loro flussi di cassa. La durata della crisi è fondamentale  per capire quanto e come le imprese  riusciranno a reggere  e contrattaccare . Ma è ugualmente rilevante  che oltre alle misure per evitare ogni rischio di default, si passi ad avviare provvedimenti  di medio e lungo termine.

A cura di Francesco Megna, responsabile commerciale banca