COMPAGNIA DELLE OPERE: SUCCESSO AL MEETING DI RIMINI 2025 TRA OLTRE 40 INCONTRI, MIGLIAIA DI VISITATORI E LA MOSTRA “OGNI UOMO AL SUO LAVORO”
Conclusa la 46ª edizione del Meeting di Rimini, Compagnia delle Opere (Cdo), insieme a Cdo Opere Educative, Cdo Opere Sociali e alle Cdo locali, traccia un bilancio estremamente positivo della sua partecipazione. All’interno di un’edizione intitolata “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi”, Cdo ha offerto al pubblico quaranta incontri, due aree espositive e una mostra che ha saputo intercettare uno dei grandi temi del nostro tempo: il senso del lavoro.
La Piazza delle Opere e l’Arena Cdo: luoghi di dialogo e protagonismo
Anche quest’anno la “Piazza delle Opere” si è confermata un crocevia di esperienze imprenditoriali, sociali ed educative, capaci di raccontare concretamente come l’iniziativa dell’uomo possa diventare generativa e costruttiva per la società. Un luogo di incontro anche per le realtà territoriali del mondo Cdo con oltre 16 delegazioni da tutta Italia (Pesaro, Brianza, Lecco, Bari, Liguria, Insubria, Bergamo, Milano, Como, Piemonte, Toscana, Marche Sud, Emilia, Romagna, Rimini, Bologna).
Accanto alla Piazza, l’“Arena Cdo” ha ospitato più di 50 incontri, che hanno registrato un’ampia partecipazione quasi 180 relatori e più di 7500 persone in sala. Oltre alla presenza di ospiti nazionali e internazionali: più di 650 imprenditori, educatori, dirigenti pubblici, ricercatori, e grandi rappresentanti del mondo istituzionale, tra cui il Presidente Mario Draghi, i Ministri Salvini, Locatelli, Lollobrigida, Urso, Valditara, il Vicepresidente Fitto e il Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, che hanno visita la mostra e ascoltato le necessità stringenti che Compagnia delle Opere desidera sottolineare.
I quaranta appuntamenti hanno permesso di approfondire le grandi sfide dell’attualità, mettendo in luce il valore dell’incontro e del confronto come strumenti per leggere le sfide del presente e immaginare il futuro. Temi come il lavoro, l’educazione, l’innovazione tecnologica, la sostenibilità sociale ed economica e il rapporto tra profit e non profit sono stati messi al centro delle riflessioni.
La mostra “Ogni uomo al suo lavoro”: un mosaico di esperienze
Cuore simbolico della presenza Cdo al Meeting è stata la mostra “Ogni uomo al suo lavoro”, nata come sviluppo del Manifesto del Buon Lavoro presentato da Cdo in Senato. La mostra ha proposto un percorso fatto di testimonianze e video-racconti di imprenditori, manager, professionisti e lavoratori, italiani e stranieri, di generazioni diverse. Un mosaico di esperienze che ha dato voce alle domande più profonde e condivise sul senso del lavoro oggi: la fatica, la ricerca di significato, la possibilità di contribuire al bene comune. Oltre 4000 visitatori, attraverso 40 guide volontarie, hanno attraversato gli spazi della mostra, confermando la forza universale di queste domande.
Lavoro: una questione di presente e futuro
Uno dei fili conduttori più forti è stato certamente il lavoro, affrontato attraverso la pluralità di voci di imprenditori, manager, lavoratori e accademici. La convinzione emersa è che il lavoro debba tornare ad essere fonte di crescita personale e collettiva, occasione di scoperta dei propri talenti e di innovazione per le imprese. In un tempo in cui il confine tra vita professionale e privata è sempre più complesso, Cdo ha insistito sulla necessità di passare dal concetto di equilibrio a quello di armonizzazione, riconoscendo valore a tutte le dimensioni della persona.
Educazione e giovani: nuove sfide, nuove responsabilità
Grande spazio è stato dedicato anche all’educazione. Nell’Arena Cdo si sono svolti incontri che hanno affrontato le sfide del mondo giovanile contemporaneo e la necessità che la scuola sappia preparare gli studenti non solo con competenze tecniche, ma anche con strumenti critici e umani per affrontare il futuro. La sinergia tra scuola, famiglia e società è emersa come condizione imprescindibile per una formazione completa. Un tema particolarmente discusso è stato il rapporto con l’intelligenza artificiale: in un’epoca dominata dall’automazione, riscoprire il valore insostituibile del pensiero umano è apparso fondamentale per non perdere di vista ciò che rende unica l’esperienza educativa.
Profit e non profit: una collaborazione generativa
Un altro focus che ha caratterizzato l’intera settimana è stato il dialogo tra mondo profit e mondo non profit, anima costitutiva di Compagnia delle Opere. Gli incontri hanno evidenziato come la collaborazione tra questi due mondi possa diventare un vero motore di cambiamento sociale. Le competenze, le risorse e l’innovazione del settore profit, unite alla capacità di lettura dei bisogni e di mobilitazione del non profit, sono state presentate come ingredienti per costruire soluzioni nuove e ad alto impatto.
In questo contesto, sono state portate testimonianze significative: dal lato non profit hanno contribuito realtà come Cdo Opere Educative, Associazione Il Rischio Educativo, Diesse, Disal, Aslam, Cdo Opere Sociali, Banco Alimentare, Banco Farmaceutico, Famiglie per l’Accoglienza, Avsi, Confraternita Centri di Solidarietà e Fondazione Progetto Arca; mentre dal lato profit hanno preso parte esperienze di Medicina e Persona, E-work, Economy, Jointly e Amazon Business.
Un bilancio positivo
In conclusione, la presenza di Compagnia delle Opere al Meeting di Rimini 2025 si è tradotta in migliaia di presenze agli incontri, centinaia di testimonianze raccolte, nuovi progetti avviati e soprattutto nella consapevolezza che il futuro si costruisce insieme. Lavoro, educazione, impresa, società: in tutti questi ambiti è emersa la stessa urgenza, quella di non rassegnarsi ai “luoghi deserti”, ma di creare insieme mattoni nuovi per il nostro presente e futuro.