Cdo Sport: Incontro Nazionale 2025

Dal 28 maggio al 1 giugno gli amici della Cdo sport si sono ritrovati a Bologna per il XV Incontro Nazionale.

Come al solito il fatto stesso di vedersi e poter stare in compagnia è una gioia talmente grande che basterebbe da sola a dare senso al viaggio.

Ogni volta accade il miracolo di avere l’occasione di incontrare e conoscere persone stupende e visitare luoghi belli.

Quest’anno, grazie anche alla collaborazione della Diocesi di Bologna, abbiamo fatto una vacanza ricca di sorprese.

Insieme a Don Massimo Vacchetti, responsabile diocesano per il turismo e lo sport, abbiamo organizzato un incontro pubblico dal titolo ”La Speranza corre” a cui hanno partecipato, oltre a don Massimo, Filippo Diaco, presidente della Commissione consigliare sport, terzo settore volontariato del Comune di Bologna, Gianluca Aureliano arbitro professionista VAR internazionale, Pamela Malvina Noutcho Sawa infermiera e campionessa europea Ebu Silver dei pesi leggeri, Lara Tagliabue Cdo sport e responsabile Progetti Fondazione Laureus.

Come sempre, attraverso lo sport, si parla della vita e del percorso umano che tra difficoltà, dolori e sfide, diventa strada per diventare sempre di più veri, liberi e felici.

La sera Don Gabriele e Caterina ci hanno raccontato la stupenda avventura della mostra “Il mio Paradiso. Dante Atleta di Speranza”, organizzata al Castello di Desenzano del Garda dall’Ufficio Pastorale dello Sport di Verona in collaborazione col CONI Lombardia e Veneto e CDO sport. Caterina ci ha raccontato commossa del lavoro fatto con i tanti giovanissimi e giovani che si sono coinvolti nella lettura di Dante trovando la corrispondenza nella loro vita di quella Speranza della felicità di cui parla il poeta.

Grazie agli amici della Federazione Italiana Pallacanestro dell’Emilia Romagna e alla Retina d’Oro abbiamo visitato a Porretta Terme il Santuario della Madonna del Ponte eletta nel 2022 Patrona della pallacanestro e il museo del basket della città

Preludio all’incontro con Marco Calamai, storico amico della CDO sport, ex cestista e allenatore di serie A, allenatore e fondatore di “Over limits” che da 30 anni fa giocare a basket disabili e normodotati insieme. Dopo aver assistito ad un allenamento, Marco ci ha raccontato la sua esperienza e ha detto del suo continuo stupore nel guardare i ragazzi che imparano gli uni dagli altri e si sostengono, attraverso lo sport, ad affrontare la vita.

In quest’occasione è venuta a trovarci Valentina Battistini, Presidente della Lega Nazionale Dilettanti della Lombardia, dimostrando stima e considerazione per la nostra esperienza e il nostro lavoro grazie al rapporto di amicizia con alcuni di noi che lavorano nelle società di calcio.

La sera, cena insieme alla Polisportiva Lame dove siamo stati accolti da alcune persone che non solo ci hanno preparato e servito un’ottima cena romagnola, ma ci hanno accolto con gioia e simpatia.

Sabato mattina abbiamo partecipato alla “Run for Mary”, corsa/camminata per le vie di Bologna in occasione delle Feste della Madonna e che, teniamo a dirlo, è stata vinta dal nostro amico Luca di Catania.

La sera siamo stati invitati da Don Massimo a Villa Pallavicini, una struttura straordinaria che, oltre ad avere impianti sportivi bellissimi, ospita opere di accoglienza ed è stata definita dal Cardinale Zuppi “Cittadella dell’Amore”.

Ovviamente abbiamo avuto l’occasione e la gioia di girovagare per Bologna e scoprire le sue bellezze e proprio percorrendo i vicoli abbiamo incontrato inaspettatamente il Cardinale Zuppi che, dopo aver salutato calorosamente Don Eugenio Nembrini, ci ha invitati a casa sua.

Puntualmente la domenica mattina ci siamo recati da lui all’Arcivescovado e abbiamo fatto una chiacchierata raccontandoci e ascoltando il suo incoraggiamento a proseguire il nostro cammino. Abbiamo ascoltato le sue indicazioni a ricordarci dell’inclusione, a qualsiasi livello, e della presenza nel tessuto della Chiesa comprese Parrocchie e Oratori.

Non siamo quelli che fanno bilanci, siamo quelli che ogni volta che stanno insieme e condividono cose belle e vere ripartono più spediti di prima, baldanzosi e certi che il compito che abbiamo non è salvare lo sport, ma noi stessi contribuendo, come possiamo e meglio che possiamo, lì dove siamo chiamati a lavorare e operare, alla costruzione del mondo.