Nella Cover story “L’imprenditore Pellegrino di Speranza” il lavoro viene descritto non solo come uno strumento per guadagnare, ma come un percorso di crescita personale, affermazione della dignità umana e contributo al bene comune, come evidenzia Monsignor Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e Responsabile per l’organizzazione del Giubileo.
Nel contesto del Giubileo 2025, l’Anno di Grazia e il motto “Pellegrini di Speranza”, ogni esperienza lavorativa diventa un’opportunità di trasformazione interiore e di rinnovamento personale, che invita a rivedere i propri modelli operativi in chiave etica.
Il ‘Manifesto del buon lavoro’ realizzato da Cdo sottolinea questo invito a riscoprire il vero scopo del lavoro, andando oltre il profitto per abbracciare un impegno concreto e responsabile verso la società. In questo scenario, le imprese sociali, educative e profit sono chiamate a collaborare, integrando risorse, innovazione e formazione per rispondere ai bisogni collettivi e promuovere l’inclusione. La sostenibilità, intesa in senso integrato, abbraccia dimensioni ambientali, economiche e sociali, in linea con l’insegnamento di Papa Francesco, che esorta a uno sviluppo centrato sul benessere umano.
L’intelligenza artificiale, se sviluppata in modo etico, può diventare un’alleata preziosa per ridurre le disuguaglianze e facilitare l’accesso alla conoscenza, senza però sostituirsi al profondo rapporto con il divino che alimenta una speranza autentica.
Il Giubileo 2025, dunque, si configura come un momento di riflessione e rinascita, in cui il lavoro si trasforma in una vera chiamata a migliorare se stessi e la società, contribuendo alla costruzione di un futuro più giusto e solidale.
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