MILANO – Rigenerazione urbana: forse ci siamo. Dopo decine di tentativi di arrivare a una legge nazionale, il Parlamento è riuscito a concordare un nuovo testo unificato che accoglie molte delle proposte avanzate dalla Filiera Edilizia della Compagnia delle Opere nelle audizioni parlamentari della coordinatrice nazionale Simona Frigerio e dell’avvocato amministrativista e urbanista Riccardo Marletta.
È stato così accolto l’appello lanciato nel Meeting dell’anno scorso dal senatore Maurizio Gasparri che nell’evento promosso da Cdo Edilizia aveva chiesto di esercitare un’azione di persuasione e di pressione affinché il Parlamento arrivasse alla proposta unificata da portare all’approvazione dell’aula.
Il nuovo testo unificato della legge sulla rigenerazione urbana, che come detto accoglie gran parte delle osservazioni della Cdo, si deve all’opera di raccordo delle diverse proposte giacenti in Parlamento da parte del senatore Roberto Rosso, che ne è il relatore. L’obiettivo della legge è di favorire il recupero e la valorizzazione di aree dismesse o degradate presenti nelle città così da avere un nuovo sviluppo urbanistico senza consumo di suolo.
Il nuovo testo unificato della legge sulla rigenerazione urbana, secondo il giudizio della CdO, rappresenta un significativo passo in avanti rispetto alle versioni esaminate nelle precedenti legislature soprattutto perché dedica una nuova attenzione al ruolo dei privati negli interventi di rigenerazione urbana che hanno un forte interesse pubblico.
Ecco alcune delle principali novità del nuovo testo unificato: la legge si applicherà anche alle ex aree industriali favorendo così il recupero delle aree dismesse; i principi fondamentali della legge avranno immediata validità in tutte le Regioni, salvo quelle a statuto speciale, anche se sprovviste di una normativa regionale in materia; per i progetti di rigenerazione urbana le stesse Regioni potranno semplificare le procedure di approvazione di varianti ai piani urbanistici; si dà mandato ai Comuni di individuare entro dodici mese le aree in cui potranno applicare la nuova normativa; infine, gli operatori privati che realizzano interventi di rigenerazione urbana qualora sostengano costi per la bonifica e la messa in sicurezza dei terreni potranno scomputarne il 50% dagli oneri di urbanizzazione dovuti al Comune.
Per rendere la nuova legge ancora più efficace, la Filiera Edilizia della Compagnia delle Opere avanza ulteriori proposte e in particolare, salvo i casi di impossibilità oggettiva, la possibilità di insediare qualsiasi destinazione d’uso – residenziale, commerciale, produttiva e così via – e, collegata ai tempi di realizzazione degli interventi, la possibilità di attuare la bonifica per fasi.
Ad ogni modo, la Filiera Edilizia della Cdo considera il testo unificato una buona base di partenza per l’esame parlamentare che partirà nelle prossime settimane al Senato.